ALBERI ABBATTUTI: I BOSCHI PIU’ FRAGILI RACCONTANO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
A fine ottobre 2018 l’Italia è stata colpita da una perturbazione tra le più intense degli ultimi decenni: la Tempesta “Vaia”. La Tempesta ha portato in tutta Italia forti piogge, prima, e in seguito violentissime raffiche di scirocco causando alluvioni, abbattimenti di vaste zone boschive, mareggiate. Anche in Piemonte, nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2018, violente raffiche di vento di oltre 150 km/h hanno colpito i versanti delle valli del Parco naturale Marguareis in Valle Pesio – in particolare nei valloni di Rumiano e del Cavallo e qui, in prossimità della Certosa di Pesio ( Baus d’L’Ula). Centinaia gli alberi abbattuti, rovesciati, spezzati e danneggiati. A causare l’abbattimento di interi boschi è stato un fenomeno che i meteorologi definiscono “downslope” tradotto: “venti discendenti dai pendii che colpiscono a strisciate, determinate dalla morfologia della montagna”. Quello che è accaduto sulle Alpi non è solo un grande disastro ma anche il chiaro segnale che gli antichi equilibri sono in crisi: i fattori ambientali troppo diversi da quelli che hanno accompagnato la loro vita stanno minando l'ecosistema della foresta. I tempi accelerati che l'uomo ha imposto alla Terra non danno modo a questi straordinari organismi di adattarsi. Nel caso di singoli eventi estremi come questo è difficile riconoscere con precisione il legame diretto con il riscaldamento globale; è tuttavia molto probabile che alla violenza dei fenomeni di Vaia abbia contribuito la maggiore disponibilità di energia e vapore acqueo dovuta alla superficie del Mediterraneo ancora molto calda a fine ottobre - con temperature di 1-2 gradi sopra media.