Quello della zootecnia è un settore economico ritenuto delicato nell’analisi delle cause dei cambiamenti climatici. In effetti il metano prodotto dal bestiame concorre in maniera sensibile all’aumento dei gas effetto serra in atmosfera. Grazie ad una diminuzione significativa del numero di capi di bestiame, oltreché ad una migliore gestione del letame, le emissioni da allevamenti in Europa negli ultimi anni sono in calo, ma lo stesso non si può dire se si analizza l’andamento del fenomeno a livello mondiale: a causa di una maggiore domanda di prodotti alimentari, le emissioni provenienti dal bestiame e del comparto agricolo in generale sono in crescita.
Se da un lato è difficile pensare di limitare un settore che risponde ad un bisogno primario, quello dell’alimentazione, è però necessario attivare tutte le pratiche utili alla mitigazione, quali una migliore integrazione di tecniche innovative e metodi di produzione (ad esempio le procedure di cattura del metano proveniente dal letame) e una produzione di carne e latticini meglio organizzata, che portino ad una riduzione di emissioni per unità di cibo prodotto.
A livello individuale, possiamo contribuire a limitare ulteriormente le emissioni cambiando le nostre abitudini alimentari, riducendo lo spreco di cibo e il consumo di alimenti che generano una grande quantità di gas effetto serra, quali la carne e i prodotti caseari.