Agricoltura

L’agricoltura è senz’altro una vittima dei mutamenti climatici in corso, ma è allo stesso tempo un settore che concorre all’emissione di gas serra in atmosfera. Oltre al metano prodotto dal settore zootecnico, anche le colture contribuiscono al fenomeno con gli scarti organici che finiscono nelle discariche e l'utilizzo di fertilizzanti organici e a base di azoto minerale.
Bisogna inoltre considerare che nel mondo globalizzato in cui viviamo, prima di arrivare sulla nostra tavola, la maggior parte dei prodotti viene trasformata, confezionata, trasportata e conservata a lungo, con processi che contribuiscono pesantemente all’emissione di gas serra in atmosfera.

Vaste aree d’Europa hanno già cominciato a risentire degli effetti del riscaldamento in atto. Mentre in alcune regioni del nord l’innalzamento delle temperature potrà portare ad un prolungamento della stagione vegetativa, nell’area meridionale si profilano scenari preoccupanti. Le ondate di calore estremo, la riduzione delle precipitazioni e dell'acqua disponibile influiranno negativamente sulla produttività e, a causa di eventi meteorologici estremi e di altri fattori quali la diffusione di parassiti e malattie, la variabilità annuale della produzione agricola sarà sempre più accentuata.
Il problema della diminuzione della produttività del suolo non è limitata alla sola Europa mediterranea, ma rappresenta, a livello mondiale, una delle sfide più drammaticamente importanti che il fenomeno dei cambiamenti climatici, coniugato con l’esigenza di dover soddisfare una domanda crescente di beni alimentari per l’aumento della popolazione mondiale, pone alla società contemporanea.

È urgente che l’intero sistema alimentare diventi più razionale nell’utilizzo delle risorse e che si lavori per ridurre gli impatti ambientali, aumentare la produttività, diminuire l’utilizzo di fertilizzanti dannosi e eliminare i comportamenti individuali e collettivi che portano allo spreco di cibo.